Il Lombardia 2024, Tadej Pogacar vince e mette la ciliegina sulla torta: “È stata una gara durissima, sono orgoglioso del lavoro fatto da me e dalla squadra”
Tadej Pogacar domina e vince anche Il Lombardia 2024. Grazie ad un attacco ad oltre 48 chilometri dalla conclusione il fuoriclasse della UAE Emirates conquista anche il suo ultimo obiettivo stagionale scrivendo un’altra pagina della storia del ciclismo e conquistando per il quarto anno consecutivo la Classica delle Foglie Morte. Nonostante tutti si aspettassero l’attacco sulla Colma di Sormano il neo campione del mondo è riuscito in ogni caso a staccare tutti i suoi avversari, lanciandosi in un’impresa solitaria che gli ha consegnato un altro successo in un 2024 da annali.
“Ogni vittoria è speciale e lo è stata anche quella di oggi. – spiega sorridente il classe 1998 – La squadra ha lavorato duramente tutto l’anno per riuscire a raggiungere tutte le vittorie che abbiamo conquistato e anche oggi non hanno deluso. Per noi oggi era un grande obiettivo, una gara dura e lunghissima e serviva la squadra per vincere. Sono fiero del lavoro che abbiamo fatto e felice di aver vinto anche per la squadra. Avevamo pianificato di attaccare in quel modo dato che la corsa sarebbe stata durissima e gli ultimi 40 chilometri sarebbero probabilmente stati uomo contro uomo. Sapevo che se avessi avuto un buon margine in cima alla salita sarei riuscito ad arrivare al traguardo, ma ovviamente non potevo esserne sicuro”.
Dopo il primo allungo in solitaria e lo scollinamento, gli ultimi 40 chilometri sono stati più che altro una sfida uomo contro uomo tra lo sloveno e il campione olimpico Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che però non è mai riuscito a guadagnare secondi, scivolando lentamente sempre più lontano e chiudendo sul traguardo di Como con 3’15” di ritardo: “Con Remco c’è stato un momento, dopo la discesa, in cui c’è stato un tratto di falso piano in discesa in cui si andava molto forte, seguito da un tratto in saliscendi, quello è stato il momento in cui sono andato a tutta per guadagnare qualche altro secondo e per riuscire a vincere la sfida mentale contro chi mi inseguiva. – prosegue il nativo di Klanec – Poi negli ultimi 10 chilometri mi sono goduto la folla e ho cominciato a pensare all’offseason, non vedo l’ora di riposarmi”.
E alla domanda sul suo posto nella storia del ciclismo Pogacar risponde, lasciando intendere di non aver alcuna intenzione di fermarsi qui nella sua caccia ai record: “Ora non voglio pensare a dove sono nella storia, ne riparleremo al termine della mia carriera“.
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